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Acqua, ODG, Interrogazioni

Arg. n. 6 – ODG – Progetto di legge n. 0120: “Conferimento di funzioni agli enti locali in materia di servizi locali di interesse economico generale. Modifiche alla legge regionale 12 dicembre 2003, n. 26 “Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale. Norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche”

(Seduta del 28/07/2006
Arg. n. 6 – ODG – Progetto di legge n. 0120:
“Conferimento di funzioni agli enti locali in materia di servizi locali di interesse economico generale. Modifiche alla legge regionale 12 dicembre 2003, n. 26 “Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale. Norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche”
Dichiarazioni di voto).

AGOSTINELLI Mario

Noi vogliamo nella dichiarazione di voto fatta per tutta l’Unione ricostruire brevemente un iter che dà complessivamente al quadro legislativo, contemplato fino ad ieri dalla legge 26, un avanzamento minimo, che purtroppo però si arresta su due questioni ormai note a tutti: la separazione tra erogazione e gestione e la questione, non solo non necessaria, ma quasi provocatoria, della messa a gara obbligatoria dell’erogazione. Io vorrei, intanto, in questa dichiarazione di voto ricordare gli aspetti  positivi che abbiamo conseguito.
a) La Lombardia era l’unica regione in Italia che prevedeva la possibilità di privatizzare reti e acquedotti realizzati dagli enti locali nell’arco di decenni con investimenti pubblici, un eccedere di liberismo che adesso è bloccato dall’obbligo per le società patrimoniali di essere pubbliche al 100% e di congelare tutte le partecipazioni private finora penetrate in alcune società patrimoniali alle quote attuali. Questo è un fatto per noi molto importante, in questo modo abbiamo fermato un processo e segnato una inversione di tendenza irreversibile e definitiva.
b) La seconda questione rilevante riguarda il fatto che è stata accolta una richiesta proposta in collaborazione con il Comitato Italiano per il Contratto Mondiale dell’Acqua, che impegna la Regione a costituire un fondo gestito, anche con la presenza della società civile e del volontariato, per finanziare progetti di cooperazione internazionale che garantiscano l’accesso all’acqua nei paesi in via di sviluppo.
c) Un altro aspetto importante riguarda il ruolo degli enti locali: innanzitutto è possibile da oggi, dentro l’Autorità d’Ambito, che non venga obbligatoriamente imposto un soggetto dotato di personalità giuridica che andrebbe ad aumentare i costi e a limitare e sottrarre il ruolo di rappresentanza diretta dei Sindaci: anche qui noi ci siamo battuti.
d) Inoltre è stato possibile ottenere un risultato sulle modalità di voto dei Sindaci all’interno dell’Assemblea dell’Ambito Territoriale Ottimale che è vincolata ad una quota, quella dei due terzi, non del tutto ideale per noi, ma abbastanza rilevante dal punto di vista di rafforzare una  partecipazione democratica.
e) Da ultima la questione delicatissima del rapporto tra l la Provincia e la Città di Milano  viene almeno formalmente avviata, non dico a soluzione, ma su binari diversi dall’imposizione della separazione burocratica per colore politico, che sono quelli della ricerca dell’accordo tra i due soggetti e non dell’imposizione da parte della Regione di una soluzione limitativa soprattutto per la Provincia.
Credo che questi risultati li abbiamo gestiti tutti assieme e sono un risultato importante, così come è un risultato sicuramente importante la clausola conquistata a favore dei contratti e a tutela dei diritti dei lavoratori.
È altrettanto di rilievo il sostegno che viene dato attraverso la nuova legge a tutte le forme di intervento e di monitoraggio che coinvolgono il Consiglio e non solo la Giunta. Rimangono però due punti molto delicati e negativi: la separazione obbligatoria delle fasi del Servizio Idrico Integrato, che non abbiamo evitato e la questione dell’obbligo a gara per quanto riguarda l’erogazione dell’acqua.
Sarebbero queste ragioni sufficienti per votare contro il provvedimento; noi invece ci asterremo, per segnalare i passi in avanti e perché fortunatamente possiamo contare nel cambio di governo a livello nazionale, che renderà vana questa insensata resistenza da parte della Giunta alle nostre richieste di emendamento, inesorabilmente bocciate. Noi ricorreremo a chiederemo al Governo di impugnare per incostituzionalità un provvedimento che lede l’autonomia degli Enti Locali che hanno potestà sulla loro acqua. Sarà infatti impossibile con la nuova legge sull’acqua, annunciata dal Ministro Lanzillotta, obbligare a gara l’erogazione; questa imposizione della Giunta darà luogo purtroppo a grandi contenziosi e la vostra insistenza non ci farà bene, anzi ci obbligherà ad una nuova legge che non renda nemmeno obbligatoria la separazione tra erogazione e gestione.
Questa è la ragione di un nostro giudizio che, dopo un estenuante lavoro in Commissione e in Consiglio, modificando in parte il quadro di partenza e avviandolo in una diversa direzione e contando sulla bocciatura per incostituzionalità, ci consente di mantenere riserve ma di astenerci per sottolineare una indicazione e una possibile direzione di marcia nuova su cui coinvolgeremo tutte le istanze dei territori .

Acqua, ODG, Interrogazioni

Arg. n. 6 – ODG – Progetto di legge n. 0120: “Conferimento di funzioni agli enti locali in materia di servizi locali di interesse economico generale. Modifiche alla legge regionale 12 dicembre 2003, n. 26 “Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale. Norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche”

(Seduta del 28/07/2006
Arg. n. 6 – ODG – Progetto di legge n. 0120:
“Conferimento di funzioni agli enti locali in materia di servizi locali di interesse economico generale. Modifiche alla legge regionale 12 dicembre 2003, n. 26 “Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale. Norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche”
Dichiarazioni di voto).

AGOSTINELLI Mario

Noi vogliamo nella dichiarazione di voto fatta per tutta l’Unione ricostruire brevemente un iter che dà complessivamente al quadro legislativo, contemplato fino ad ieri dalla legge 26, un avanzamento minimo, che purtroppo però si arresta su due questioni ormai note a tutti: la separazione tra erogazione e gestione e la questione, non solo non necessaria, ma quasi provocatoria, della messa a gara obbligatoria dell’erogazione. Io vorrei, intanto, in questa dichiarazione di voto ricordare gli aspetti  positivi che abbiamo conseguito.
a) La Lombardia era l’unica regione in Italia che prevedeva la possibilità di privatizzare reti e acquedotti realizzati dagli enti locali nell’arco di decenni con investimenti pubblici, un eccedere di liberismo che adesso è bloccato dall’obbligo per le società patrimoniali di essere pubbliche al 100% e di congelare tutte le partecipazioni private finora penetrate in alcune società patrimoniali alle quote attuali. Questo è un fatto per noi molto importante, in questo modo abbiamo fermato un processo e segnato una inversione di tendenza irreversibile e definitiva.
b) La seconda questione rilevante riguarda il fatto che è stata accolta una richiesta proposta in collaborazione con il Comitato Italiano per il Contratto Mondiale dell’Acqua, che impegna la Regione a costituire un fondo gestito, anche con la presenza della società civile e del volontariato, per finanziare progetti di cooperazione internazionale che garantiscano l’accesso all’acqua nei paesi in via di sviluppo.
c) Un altro aspetto importante riguarda il ruolo degli enti locali: innanzitutto è possibile da oggi, dentro l’Autorità d’Ambito, che non venga obbligatoriamente imposto un soggetto dotato di personalità giuridica che andrebbe ad aumentare i costi e a limitare e sottrarre il ruolo di rappresentanza diretta dei Sindaci: anche qui noi ci siamo battuti.
d) Inoltre è stato possibile ottenere un risultato sulle modalità di voto dei Sindaci all’interno dell’Assemblea dell’Ambito Territoriale Ottimale che è vincolata ad una quota, quella dei due terzi, non del tutto ideale per noi, ma abbastanza rilevante dal punto di vista di rafforzare una  partecipazione democratica.
e) Da ultima la questione delicatissima del rapporto tra l la Provincia e la Città di Milano  viene almeno formalmente avviata, non dico a soluzione, ma su binari diversi dall’imposizione della separazione burocratica per colore politico, che sono quelli della ricerca dell’accordo tra i due soggetti e non dell’imposizione da parte della Regione di una soluzione limitativa soprattutto per la Provincia.
Credo che questi risultati li abbiamo gestiti tutti assieme e sono un risultato importante, così come è un risultato sicuramente importante la clausola conquistata a favore dei contratti e a tutela dei diritti dei lavoratori.
È altrettanto di rilievo il sostegno che viene dato attraverso la nuova legge a tutte le forme di intervento e di monitoraggio che coinvolgono il Consiglio e non solo la Giunta. Rimangono però due punti molto delicati e negativi: la separazione obbligatoria delle fasi del Servizio Idrico Integrato, che non abbiamo evitato e la questione dell’obbligo a gara per quanto riguarda l’erogazione dell’acqua.
Sarebbero queste ragioni sufficienti per votare contro il provvedimento; noi invece ci asterremo, per segnalare i passi in avanti e perché fortunatamente possiamo contare nel cambio di governo a livello nazionale, che renderà vana questa insensata resistenza da parte della Giunta alle nostre richieste di emendamento, inesorabilmente bocciate. Noi ricorreremo a chiederemo al Governo di impugnare per incostituzionalità un provvedimento che lede l’autonomia degli Enti Locali che hanno potestà sulla loro acqua. Sarà infatti impossibile con la nuova legge sull’acqua, annunciata dal Ministro Lanzillotta, obbligare a gara l’erogazione; questa imposizione della Giunta darà luogo purtroppo a grandi contenziosi e la vostra insistenza non ci farà bene, anzi ci obbligherà ad una nuova legge che non renda nemmeno obbligatoria la separazione tra erogazione e gestione.
Questa è la ragione di un nostro giudizio che, dopo un estenuante lavoro in Commissione e in Consiglio, modificando in parte il quadro di partenza e avviandolo in una diversa direzione e contando sulla bocciatura per incostituzionalità, ci consente di mantenere riserve ma di astenerci per sottolineare una indicazione e una possibile direzione di marcia nuova su cui coinvolgeremo tutte le istanze dei territori .

Acqua, ODG, Interrogazioni

Arg. n. 6 – ODG – Progetto di legge n. 0120: “Conferimento di funzioni agli enti locali in materia di servizi locali di interesse economico generale. Modifiche alla legge regionale 12 dicembre 2003, n. 26 “Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale. Norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche”

(Seduta del 28/07/2006

Arg. n. 6 – ODG – Progetto di legge n. 0120:

“Conferimento di funzioni agli enti locali in materia di servizi locali di interesse economico generale. Modifiche alla legge regionale 12 dicembre 2003, n. 26 “Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale. Norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche”

d’iniziativa della Giunta regionale.

Emend. 3).

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Noi l’abbiamo detto e lo vorremmo anche confermare con molta decisione in Aula, l’emendamento mantiene il massimo di distanza dall’accordo che si sarebbe potuto raggiungere. Noi vorremmo di nuovo chiedere – e questo lo abbiamo espressamente detto – una votazione che non sia di schieramento,ma di buon senso e responsabile verso gli amministratori di qualsiasi colore che stanno sul territorio. La Regione Lombardia, unica tra le regioni, prevede che sia obbligatorio separare la gestione delle reti dall’erogazione del servizio. La cosa non sarebbe tanto grave se non fosse addirittura accompagnata poi dall’obbligo che la Regione impone a tutti gli erogatori di andare a gara. Se noi facciamo la somma di questi due aspetti, ci troviamo di fronte ad un gravissimo empasse sulla questione dell’acqua; i cittadini sarebbero nelle mani di banche e esattori, separati dai loro amministratori eletti, mentre il business  dell’ erogazione falserebbe tutto lo sforzo per il controllo pubblico del ciclo dell’ acqua. Questa è la ragione per cui noi chiediamo invece a tutti di prendere in considerazione la possibilità di sostituire alla parola ‘obbligatoriamente’, per quanto riguarda la separazione, un concetto che consenta invece la scelta discrezionale, non soltanto per la città di Milano. In una legge scrivere che è obbligatorio ovunque tranne che per Milano e per quelli che hanno fatto gli accordi prima del giugno del 2000 significa mettere sotto tiro tutte le situazioni che si stanno discutendo ora, dopo che si è abbonata la situazione caotica di Milano, Brescia, Bergamo. Quindi io chiedo una verifica e la votazione dell’emendamento presentato su questo aspetto.