REPOSITORY

ODG, Interrogazioni

Servizio 118 Odg 2 4 Dicembre 2007

(Seduta del 04/12/2007

Arg. n. 5 – ODG – Progetto di legge n. 0248:

“Istituzione azienda regionale dell’emergenza urgenza, modifiche e integrazioni alla legge regionale 11 luglio 1997, numero 31 ‘Norme per il riordino del servizio sanitario regionale e sua integrazione con le attività dei servizi sociali’”.

Abbinato agli Ordini del giorno numero 1159-1160-1161-1162-1163-1164-1165-1166-1167-1168-1169-1170-1171.

Ordine del giorno numero 1165, in data 4 dicembre 2007, a firma dei Consiglieri Agostinelli, Muhlbauer e Squassina Osvaldo, concernente il sistema dei controlli, relativo al progetto di legge numero 248).
SERVIZIO 118 ORDINI DEL GIORNO 2°

La richiesta dell’ultimo o.d.g. è che il Consiglio impegni direttamente la Giunta a tornare in Consiglio per analizzare il sistema di controlli che diventerà operante sotto la direzione della nuova azienda.

Mi sembra, e la Lombardia da questo punto di vista è all’avanguardia, che gli interventi in loco del 118 vengono fatti con una soglia, con una griglia di verifiche attraverso medici eccellenti, che spesso vengono trasferiti dai Pronto Soccorso attuali alla direzione del 118, e che sono in grado, con un’esperienza maturata sul territorio e sulla conoscenza delle professionalità e degli ospedali che insistono sul territorio, di indirizzare il tipo di ambulanza necessario e allertare il Pronto Soccorso di conseguenza.

Mi piacerebbe però – anche questo lo dovete riferire a Bresciani, che è stato parco di indicazioni quando ne abbiamo parlato in Commissione – sapere come si faccia, a livello centrale, ad avere la stessa capacità incisiva di intervento sul rapporto tra quello investito, ad esempio, in moto a Buguggiate e gli ospedali a cui deve essere trasportato.

Faccio un’altra domanda perché il controllo non è operazione di poco conto: io vorrei vedere poi le verifiche e anche la reazione ad esempio dei parenti, se una cosa di questo genere non funziona.

Voglio affrontare questo altro aspetto: ma voi avete in mente di organizzare delle reti ospedaliere per tipologia particolare? Che so, la rete regionale di cardiopatie e fare in modo che il 118 porti invece che in zona i singoli ai nodi delle reti di eccellenza? Guardate che sarebbe un disastro dal punto di vista del funzionamento degli ospedali. Di questo era convinto anche Saffioti, quando ne abbiamo parlato.

Perché lo dico? Perché la conoscenza della situazione reale degli ospedali, delle loro lacune, ha portato, sulla base soprattutto del funzionamento dei Pronto Soccorsi, spesso a potenziarli.

Io ho seguito a suo tempo la situazione di due ospedali: quello di Saronno e quello di Busto. Gli ospedali ad esempio, per la parte di nefrologia e per la parte di dialisi, sono stati nettamente portati a livello europeo e potenziati perché in loco c’era questa richiesta.

Ora avremo degli ospedali e delle funzioni di cura magari eccellenti ma non più ricollocate sul territorio.

E’ un problema quello di astrarre la Sanità dal territorio rispetto a cui – voi lo sapete – siamo quasi filosoficamente contrari. Noi vorremmo le case della salute, vorremmo tutta una serie di rapporti con il territorio e abbiamo la sensazione invece che questa Regione insista sull’eccellenza della cura e non su evitare la malattia.

Quindi propone alla sua Sanità di diventare una Sanità di cura e non una Sanità del benessere. Basterebbe, ad esempio, non affrettare, come si sta facendo, il voto che avrà ripercussioni molto pesanti.

Ma, tutto sommato, potere ridiscutere, riprendere questo processo e non affidarlo invece ad una fretta che non è mai buona Consigliera, ci sembra assolutamente da fare.