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Bonifiche: anche Formigoni coinvolto nell’affare Pioltello

Giuseppe Grossi, il re delle bonifiche finito a San Vittore martedì insieme con l’ex assessore provinciale pavese Rosanna Gariboldi, moglie del deputato del Pdl Giancarlo Abelli, ha mosso i vertici della Regione Lombardia per i suoi affari.

Il 30 novembre 2008 l’imprenditore ha incontrato- come risulta dalle intercettazioni della Guardia di Finanza- il presidente Roberto Formigoni.

Si deve discutere di affari importanti: in primis l’accordo di programma per il recupero di un’importante area da bonificare a Pioltello, nell’area industriale dell’ex Sisas.

Qui la Regione interviene (colmando una lacuna dei governi Prodi e Berlusconi) per evitare la maximulta alla quale la Corte europea ha condannato l’Italia per la sua inerzia nella bonifica.

Si fa avanti Grossi, che chiede però in cambio la possibilità di realizzare proprio in quell’area industriale il più grande centro commerciale d’Europa. L’accordo di programma prevede un costo per la bonifica stimato in 120 milioni di euro e mentre la Magistratura indaga la Giunta regionale stanzia con una delibera l’aumento dei costi di altri 44 milioni di euro.

Alle mie perplessità in merito sollevate nella seduta del Consiglio regionale del 23 giugno l’assessore Massimo Buscemi risponde senza indugi: “Un operatore privato, nella fattispecie la TR Estate 2 (del gruppo Grossi), interviene in via sostitutiva agli enti pubblici per la bonifica a fronte di diritti edificatori sull’ area e all’ autorizzazione per una grande superficie di vendita. Aggiungo: senza impegno di risorse finanziarie pubbliche”.

Certo ma grazie alla legge regionale 126 del 2009 l’affare è molto vantaggioso per Grossi. Perchè nel caso di progetti riguardanti grandi insediamenti commerciali, come quello previsto nell’ area ex Sisas, ottenuta la licenza, il bonificatore potrà realizzare il centro in qualsiasi altra area in tutto il territorio regionale, a sua scelta.

E non finisce qui: le opere di bonifica, prevede la legge, «dovranno essere calcolate come opere di urbanizzazione secondaria». Insomma, il comune che ospiterà il centro commerciale chiesto da Grossi dovrebbe abbonargli la metà delle tasse. L’ennesimo regalo della Regione al re delle bonifiche