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La questione dell’acqua in Consiglio Regionale Lombardia

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Lèultima fase del consiglio Regionale, lèavrete visto anche dalla stampa, è stato convulsa, intensa ed ha richiesto una esplicita battaglia di Rifondazione Comunista su piè fronti.

Per quanto riguarda la questione dellè acqua, solo ora sono in grado di dare una informazione esauriente, cosè che tutti possano maturarne un giudizio equilibrato.

Innanzitutto, è di grande rilievo che la questione Acqua sia diventata centrale in Consiglio Regionale e abbia investito le Istituzioni di Province e Comuni con un grado nuovo di partecipazione.

I primi risultati di questa fase nuova sono insufficienti, ma nondimeno importanti per le novitè registrate e per le possibilitè aperte alla pressione di un movimento che si sta strutturando con continuitè e determinazione.

Riassumo di seguito il quadro della situazione territoriale e complessiva.

1. Cremona lèimpegno di R.C., coordinato a livello regionale, ha prodotto un risultato eccezionale:

  • lèesclusione del Servizio Idrico Integrato dalla costituenda Linea Group e la sua collocazione definitiva èin houseè; il mantenimento delle prerogative dirette del Consiglio Comunale sul governo dellè acqua (gestione e erogazione)
  • la trasformazione dellèoriginale progetto di Linea Group in un progetto piè aperto ad un governo partecipato dei servizi di pubblica utilitè, con lo stemperamento delle tendenze piè pericolose alla privatizzazione e allèespropriazione degli Enti Locali.

(vedi allegati 1, 2 e 3)

2. Lèaccordo di Cremona ha consentito a R.C. di contrarre un impegno dellè Ulivo a rivedere sullo stesso modello di Cremona (acqua in house e modifiche a Linea Group) i cattivi accordi di Pavia , Brescia-Rovato e Mantova (dove lèUnione ha un peso rilevante), con lèassicurazione di estendere il sistema èin houseè anche a Lodi (giè ampiamente acquisito). Questa revisione è in corso in queste settimane.
3. A Bergamo si sta finalmente completando la trasformazione in house del Sistema Idrico Integrato, anche se con minore limpidezza di quanto avvenuto a Cremona.
4. A Como lèATO si è orientata definitivamente per lèacqua pubblica, ma le modalitè effettive e i sistemi di gestione-erogazione sono ancora in via di definizione (v. Allegati 13 e 14).
5. In Consiglio Regionale Lombardia Rifondazione Comunista in commissione VI aveva ottenuto un risultato lusinghiero sui servizi pubblici sul Pdl 120 in gestazione. Dopo il voto in Commissione, cèè stato un intervento diretto dellè assessore Buscemi che ha disconosciuto i risultati della Commissione, presentando 4 emendamenti peggiorativi, direttamente alla seduta del Consiglio. Rifondazione comunista si è opposta ad una discussione del Pdl 120 prima dellè annunciato provvedimento del Governo Prodi sullè acqua e ha condotto una battaglia emendativa e ostruzionista presentando 35 odg. Non è stato possibile raggiungere lèobiettivo del rimando, nè un pieno risultato anche per lèisolamento di RC nellè Unione, dato che contemporaneamente alla discussione si andava delineando la rottura che è precipitata sullèodg sulle autostrade e sul federalismo fiscale firmato dallèUlivo con la maggioranza di centrodestra.

Cosè Rifondazione ha deciso di contrattare punto per punto lèesito di una partita difficilissima ed ha tenuto botta per 6 ore di Assemblea Consigliare con il risultato di fare discutere di tutte le incongruenze della nuova legge regionale, di far scoppiare contraddizioni tra la Giunta ed i territori e di ottenere dallèassessore un parziale accoglimento degli emendamenti dellèUnione e di riadattare i propri per ripianare conflitti con le province di Brescia, Milano, Como.

Prima della conclusione del Consiglio era difficile chiarire tutti gli aspetti tecnici del risultato raggiunto. Lo faccio ora:

  • Nel pdl 120 viene inserita una clausola che mantiene inalterati i diritti dei lavoratori quando avvengono trasformazioni societarie; viene istituito il prelievo sulla tariffa per finanziare progetti per il diritto allè acqua nei paesi poveri; viene aperta una possibilitè, per ora piè simbolica che reale, eppure di notevole portata, che lèATO di Milano venga riorganizzata anche nei suoi confini sulla base di un accordo tra Comune e Provincia e non piè per èedittoè regionale (Provincia/Milano cittè, due ATO burocraticamente distinti per colore politico).
  • Gli emendamenti dellè Assessore sono stati corretti parzialmente, fino a mantenere lèunitè di gestione/erogazione e la non obbligatoria separazione per le ATO di Milano e Provincia di Milano, Brescia, Bergamo, Como.
  • Il provvedimento èblindatoè dalla Giunta è diventato un colabrodo in cui ogni realtè puè finire col procedere sulla base degli accordi locali.
  • Inoltre, lèimposizione dellè obbligo di gara (non applicabile a Milano, Brescia,Bergamo, Como) per i servizi di erogazione risulterè inefficace dopo il varo del pdl Lanzillotta annunciato dal Governo.

Lèunione, dopo una discussione seria sui pericoli davanti a noi e sui risultati raggiunti, ha affidato al capogruppo di Rifondazione Comunista una unica dichiarazione di voto per tutti i gruppi di opposizione, con lèannuncio concordato del ricorso al TAR di tutta lèUnione contro lèobbligo di gara per lèerogazione e contro la separazione obbligatoria delle societè di erogazione da quelle di gestione.

Questa è la ragione di una astensione anche di RC, motivata da primi importanti risultati di rottura dello schema della Regione Lombardia. Da una crisi del monolitismo antipubblico e dalla certezza di passare, in una fase successiva e grazie alle decisioni del Governo Nazionale, anche sulle due gravi imposizioni dellèAssessore a nome della Giunta, è uscito un segnale di non sottovalutazione dei risultati ottenuti. (vedi allegati 4 5 6 7 e8).

6. La situazione di molti degli ATO lombardi rimane confusa e soffre il ritardo di definizione dovuto a interessi locali e a spinte privatistiche, oltre che a insufficienza di iniziativa politica e di movimento. RC ne ha ricostruito lo stato dellèarte negli allegati 11 e 12.

7. In questo periodo si è realizzata una grande attenzione in Lombardia sul tema dellèacqua e questo è un fatto straordinario. Abbiamo potuto contare su un rapporto piè solido tra politica e movimenti, il contratto mondiale per lèacqua ha lavorato a stretto contatto a Milano, a Cremona e in Regione e Attac ha messo a disposizione contributi, conoscenze e mobilitazione in tutti i territori. La CGIL ha preso posizioni importanti (v. allegati 9 e 10)

Da questa esauriente informazione è piè facile trarre giudizi e valutare le possibilitè di ripresa di iniziativa e di successo in Lombardia.

A noi sembrano evidenti piè le luci che le ombre, che pure ci sono e ci pare un poè fuorviante il giudizio di ènotte fondaè che proviene da uno dei piè autorevoli compagni di lotta e iniziativa. I risultati parziali sono stati ottenuti senza rotture del fronte che è indispensabile per reggere lo scontro; i ricorsi, gli spostamenti necessari, le contraddizioni, ma anche le iniziative dure che intraprenderemo coi movimenti, hanno alla base, nonostante tutto, una posizione condivisa dellèUnione che rimane indispensabile anche per reggere la partita su un piano nazionale necessario e per niente scontato.

Ci sono quindi, a mio parere, condizioni migliori per vincere la partita.

Non ci sfugge che la Regione ha lavorato per mettere sotto tiro Cremona, Pavia, Mantova e Lodi, dove avevamo raggiunto i risultati piè rilevanti, ma credo che la operazione della Giunta Formigoni abbia il respiro corto.

Se, a cominciare da lè e dalla conclusione del progetto sulla Provincia di Milano, allargheremo il discorso a tutti gli ATO della Lombardia ancora poco o niente mobilitati e coinvolti, avremo, credo, grandi chances di farcela per lèacqua pubblica anche nella Regione dove continua a vincere e, purtroppo, a governare il centrodestra.

Buone vacanze e un forte abbraccio. Mario

acqua.zip (n. 14 doc, 140 Kb)