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Per rilanciare l’Unione (Il Manifesto)

il Manifesto edizione MILANO
C’è una crisi dell’Unione in Regione
Lombardia, che non è
presa abbastanza sul serio e che
noi vorremmo superare, dato
che la tenuta della coalizione di
centrosinistra rimane per noi
l’orizzonte strategico, oltre che
!’impegno preso con i nostri
elettori. Le difficoltà al nostro
interno vengono da una analisi
poco convincente da parte del
costituendo “Partito Democratico
del Nord” della questione
settentrionale, in cui svanisce
l’aspetto sociale dei problemi e
si accredita una modernità luminosa
sulla scia del “modello
Formigoni”.
In effetti, se si guarda al futuro,
ci si rende conto di come la nostra
regione arretri nella competizione
europea; di quanto la
qualità della vita possa peggiorare
senza tutele universali sulla
salute, la stabilità e la sicurezza
del lavoro; di come la popolazione
lombarda sia spinta a temere
la multiculturalità e
l’apertura alle sfide planetarie;
dell’insostenibiltà di un sistema
di trasporti basato sull’auto individuale;


della sottovalutazione
del cambiamento climatico e
delle ripercussioni dell’inquinamento
dovute ad una crescita
che mangia il territorio e le risorse naturali.
Noi vorremmo trasformare queste
tendenze negative, tuttora
sostenute dalle politiche regionali,
in sfide da affrontare con
proposte positive, che costituiscano
formidabili occasioni di
impegno civile, culturale, economico,
sociale e politico e che
coinvolgano in uno slancio di
creatività e responsabilità le forze
del lavoro, dell’impresa, della
scuola, della ricerca e dell’intellettualità.
Così si offre alle nuove
generazioni un terreno di
speranza fuori dall’ossessione
dell’individualismo e della messa
sul mercato di tutto quanto le
precedenti generazioni hanno
messo a bene comune e che la
Giunta di centrodestra ha intenzione
di liquidare portando al
declino la Lombardia.
Siamo per un federalismo solidale,
fatto di responsabilità e di
autonomia dei comuni, delle
province, delle regioni e di un
rapporto più partecipativo dei
cittadini alla trasparenza delle
azioni di governo e al miglioramento
dei servizi, ma non ci
piace il “settentrionalismo da
strapazzo” di Formigoni, con
cui dalla Lombardia si vorrebbe
imporre la marcia verso un federalismo
competitivo, dove le
regioni ricche si rendono responsabili
della riduzione dei
diritti sociali nel resto del Paese.

Per queste ragioni auspichiamo
un confronto nell’Unione in
Consiglio Regionale adeguato
alla estrema delicatezza di questa
fase politica, che tenga conto
di come l’unità del centrosinistra
nella regione più ricca
d’Italia sia decisiva per la battaglia
aperta a livello nazionale
contro il ritorno delle destre.
Occorre uno straordinario slancio
che penetri nella società
lombarda e mobiliti tutte le risorse
positive: per questo, “a
fianco di una riorganizzazione
politica già in corso come quella
del nascituro Partito Democratico,
sentiamo il bisogno di una
unificazione dal basso, in senso
partecipativo e popolare, della
Sinistra, al di là di tutte le resistenze
burocratiche che contrappongono
una pur legittima
identità che ci è consegnata dal
passato ad una contaminazione
di esperienze che sfida il futuro
e rimette in gioco la società nell’auspicato
rinnovamento della
politica.

Mario Agostinelli (Prc) e Marco
Cipriano (Ds), consiglieri regionali
della Lombardia

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