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ODG, Interrogazioni

Arg. n. 4 – ODG – Progetto di Legge n. 0122 – “Disposizioni in materia di servizi alla persona e alla comunità, d’iniziativa della Giunta regionale”

Seduta del 14/2/2006

Arg. n. 4 – ODG – Progetto di Legge n. 0122:

“Disposizioni in materia di servizi alla persona e alla comunità, d’iniziativa della Giunta regionale”

Abbinato agli ODG dal n. 229 al n. 289

Ordini del giorno nn. 229-230-231-232, in data 6 febbraio 2006, a firma del Consigliere Agostinelli, relativi al PDL n. 0122.

Voi sapete che quella che Abelli definisce una distanza culturale tra RC e lui è un fatto politico che ha prodotto anche qualche effetto politico. Insomma, il PDL che ci viene presentato, costituisce come una forzatura che è stata in parte rilevante corretta. Abbiamo prima sollevato una critica serrata in quanto a contenuti, al PDL, tenendo conto che in Commissione si era arrivati ad un incidente: non si era data la possibilità alle Associazioni e a quanti hanno diritto all’audizione di portare il loro contributo per modificare l’impostazione del Pdl della Giunta. Siamo stati costretti a contrattare senza il conforto del sostegno esterno. Tutte le forze del Centrosinistra hanno così avanzato una posizione che fosse più coerente possibile con le nostre richieste e con le possibilità di far breccia e mi sembra che qualche risposta che è stata data qui da Abelli vada in una direzione opportuna. Io provo a fornire il contesto entro cui valutare questo sforzo,per aiutare anche a capire il nostro comportamento per quanto riguarda gli emendamenti e gli ordini del giorno, che in parte siamo anche nelle condizioni di ritirare in base alle risposte avute. Una valutazione complessiva: la direzione, che è ormai marcata dalla scorsa legislatura, di questa legge permane, e, naturalmente la continuiamo a considerare contraria ad un’impostazione come noi vorremmo venisse data ai servizi alla persona. Qui si era tentato di rendere questa direzione non solo definitiva, con un’ulteriore spallata, ma difficilmente reversibile. Mi sembra che su questo aspetto la nostra opposizione, quella di tutto il Centrosinistra, abbia ottenuto dei risultati apprezzabili. Affronto tre aspetti in particolare. Se ho ben capito, viene risolta in maniera inequivocabile la questione per cui le Associazioni che si occupano di assistenza, beneficenza e promozione sociale continuano di fatto ad essere organizzazioni senza fini di lucro. Mi sembra che non solo le affermazioni ma la formulazione ultima e la distinzione sui registri garantisca questo aspetto.

C’è poi una presa di posizione abbastanza interessante, che riguarda la riabilitazione, se posso dir così, del ruolo degli Enti locali a diversi livelli, che noi non riteniamo del tutto soddisfacente – lo sa Abelli. Chiedevamo espressamente che la Commissione avesse una Presidenza scelta tre la delegazione dei Comuni che indicava nettamente la propensione, anche da parte della Regione, di affidare a un rappresentante dei Comuni e non a un rappresentante dei suoi funzionari la rappresentanza della Commissione. Manterremo questo emendamento evidentemente; ci sembra ragionevole discutere ancora se su questo aspetto si può fare un passo significativo nella nostra direzione.

Da ultimo c’era una nostra forte contrarietà – lui l’ha chiamata sospetto – un sospetto che in parte ci viene dissipato, attraverso cui però noi vogliamo mantenere, dato che il sospetto in politica non è una cattiveria tutta la nostra pressione. Riguarda il fatto che potesse esserci commistione tra l’attività propria di questo Assessorato, e cioè il servizio alla persona, e i servizi e gli strumenti che sono tipici invece del diritto al lavoro, che sono altra cosa e che non riguardano assolutamente interventi di tipo caritativo.

Devo dire che l’ultima formulazione che ci è stata fornita va nella direzione che noi abbiamo richiesto; parlo in modo particolare anche del vincolo di coinvolgimento del Comune rispetto ad un’operazione che invece stava tutta nelle mani della Giunta. Annuncio qui che non è sufficiente. E’ tuttavia significativa, anche se a nostro parere non bisognava mantenere in mano alla Regione la forma di accreditamento di questi servizi. Il complesso però delle norme che ne escono, corredata tra l’altro dalla qualità degli interventi che gli altri Consiglieri hanno già espresso qui, quindi dalla Margherita fino Verdi e ai DS, ci consente di apprezzare e di tener conto dello sforzo che è stato fatto e di valorizzare il fatto che, contrariamente ad altri episodi di questo inizio legislatura, su questa questione in particolare un rapporto tra la maggioranza e la minoranza ha sortito elementi di verifica e per noi qualche successo che non possiamo trascurare. Non basta evidentemente del tutto, ma lo sforzo fatto va nella direzione di round successivi sicuramente più significativi per segnare un corso diverso.

Seduta del 14/2/2006

Arg. n. 4 – ODG – Progetto di Legge n. 0122:

“Disposizioni in materia di servizi alla persona e alla comunità, d’iniziativa della Giunta regionale”

Abbinato agli ODG dal n. 229 al n. 289

ODG 232-Dichiarazione di voto

Dato che c’è stato un orientamento a favorire il passaggio verso strutture di diritto privato, e dato che c’era una totale autonomia rispetto agli indirizzi che sono espressi dalle strutture pubbliche, impegniamo – qui lo diciamo – la Giunta a prevedere una normativa che consenta l’esercizio effettivo del computo di indirizzo dei Comuni e delle Regione. Mi sembra una richiesta del tutto ragionevole e in relazione al suo accoglimento verrebbe rafforzato un nostro giudizio di astensione. Gli altri emendamenti sono nella stessa direzione.