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Assemblea nazionale Sinistra europea in Italia – ordine del giorno finale

Ordine del giorno finale
Assemblea nazionale Sinistra europea in Italia

L’Assemblea nazionale della Sinistra europea in Italia approva la
dichiarazione comune e la carta generale delle regole, sottoposte alla
consultazione delle reti e al dibattito di questa Assemblea. Essi
costituiscono i documenti posti alla base della nostra assemblea
costitutiva.

Dichiara come primi impegni della  nuova attività della Sinistra
europea in Italia le seguenti campagne:

  • per l’accertamento della verità politica sulle  responsabilitàpolitiche ed istituzionali nonché  le trame internazionali per i fattidi Genova 2001, ovvero la repressione violenta e premeditata contro ungrande movimento democratico. In questo senso, ribadiamo che la Commissione parlamentare sui fatti di Genova non è rinviabile. Così come non è accettabile che venga riproposto di svolgere il G8 nel nostro Paese.
  • Al fianco dei comitati e della popolazione vicentina contro la nuova base militare. Quella decisione, non condivisa o concordata con le forze di sinistra nella  maggioranza, non ci impegna. Tanto più perché non è condivisa dalle popolazioni. Chiediamo, assieme alle cittadine e ai cittadini di Vicenza, una consultazione popolare vincolante e l’apertura di una trattativa. Stessa cosa vale per la TAV, il NO Mose, le altre mille vertenze territoriali. Siamo con il diritto e con le popolazioni, come ieri a Scanzano. Fino in fondo. Fino alla disobbedienza civile. I parlamentari della Sinistra europea, i suoi rappresentanti nelle sedi istituzionali sono impegnati ad essere al fianco dei cittadini di Vicenza, ad essere presenti nei presidi permanenti, a partire dai prossimi giorni.
  • Sarà impegno della Sinistra europea contribuire a una iniziativa generale per il superamento dell’attuale modello economico – produttivo verso un modello  ecocompatibile, che si ponga come obiettivo primario il benessere dei viventi su tutto il pianeta, senza distinzione di latitudine e garantito nel tempo. Operando per la massima efficienza e sobrietà nell’uso delle risorse naturali e riducendo consistentemente i processi distruttivi come la combustione per affrontare le grandi emergenze climatiche ed ambientali accompagnate dalla mercificazione dei beni comuni primari: aria, acqua, terra, energia. Favorendo la creazione di tanto lavoro  buono e compatibile e l’incontro tra i grandi movimenti mondiali per la salvaguardia dell’ecosistema e le vertenze territoriali contro le grandi opere e i megaimpianti finalizzati prevalentemente a favorire le rendite finanziarie.
  • Si è svolta ieri una grande manifestazione popolare: il Pride. Questo popolo parla a tutta l’Italia. Parla di un rinnovamento culturale del costume, dei diritti. Parla della laicità, del contrasto ad ogni forma di intolleranza, di discriminazione. Parla del riconoscimento delle differenze, del contrasto ad ogni forma di fondamentalismo o di Stato etico, di controllo sui corpi. Vogliamo rilanciare la sfida per l’estensione dei diritti, le unioni civili, contrastare con forza l’omofobia.
  • Riconosciamo nella War On Drugs una strategia fallimentare  che in questo decennio ha alimentato guerre e mafie globali senza ridurre né la produzione né il consumo. La Se chiede al governo Prodi di superare così come prevede il programma dell’Unione l’attuale legge in vigore sulle droghe in Italia, e parteciperà alle mobilitazioni che si terranno a Vienna nel 2008/9 per contestare l’operato dell’Onu sulle droghe.
  • Intendiamo promuovere una grande campagna di civiltà che riguardi i diritti dei migranti, a partire dall’abrogazione Bossi-Fini, la cancellazione dei CPT, una nuova legislazione, a partire dall’asilo politico e dal diritto di voto passivo e attivo.
  • Siamo dentro il conflitto sociale e partecipiamo pienamente alle mobilitazioni per aprire la stagione di risarcimento sociale che il Paese attende: salari, pensioni, lotta alla precarietà, casa, estensione del welfare e modifica nel profondo del suo modello.L’abolizione dello scalone è un impegno del Governo. Va realizzato subito e senza sostituirlo con meccanismi graduali che portano al medesimo risultato. Aumentare pensioni minime e basse è necessario in un Paese come l’Italia dove oltre i 2/3 dei pensionati prende meno di 700 euro al mese. Si vuole l’equità? Si cominci a colpire rendite e privilegi, a partire dalle liquidazioni d’oro e dalle pensioni d’oro dei grandi manager e dai vitalizi dei parlamentari.

E’ strategica la lotta alla precarietà, per il lavoro stabile, la sicurezza del lavoro. L’Italia è il Paese con il più alto numero di morti sul lavoro. Servono controlli e sanzioni. Serve la prevenzione.
E la prima prevenzione è modificare le norme che hanno esteso la precarietà, tolti diritti e tutele, intensificato i ritmi e lo sfruttamento. La lotta alla precarietà parla ai giovani di questo Paese impossibilitati ad un progetto di futuro dalla condizione generale della precarietà che riguarda il lavoro tutto, quello manuale, quello intellettuale, quello creativo, la produzione artistica.

Intendiamo rilanciare l’iniziativa per il reddito di cittadinanza, il salario sociale,  il superamento dei contratti precari, la riduzione dell’orario di lavoro.

  • Il salario è poco. E’ stato perso troppo di potere d’acquisto.

Sinistra europea lancia una grande campagna a sostegno del rinnovo dei contratti, a partire da quello dei lavoratori metalmeccanici. Nessun accordo al ribasso, nessun accordo senza sentire i lavoratori in maniera vincolante in questa fase cruciale del confronto fra governo e sindacati. Il governo faccia la sua parte. L’extragettito, frutto anche del contrasto all’evasione, vada al risarcimento sociale e non il residuo, dopo aver accontentato le tecnocrazie di Bruxelles e le lobbies di potere in Italia. Con il cuneo fiscale hanno avuto le imprese, oggi tocca ai lavoratori.

  • Vogliamo lo smantellamento dell’impianto di fondo dell’autonomia scolastica e per il completo smantellamento della cosiddetta riforma Moratti. Siamo per affermare a tutti i livelli la conoscenza come bene comune, il ruolo pubblico dell’istruzione e il contrasto alla mercificazione del sapere, al sostegno alla privatizzazione della scuola, alla precarietà .
  • Vogliamo lanciare una grande campagna per la sicurezza e la legalità. Non la versione securitaria fatta propria da alcuni sindaci, anche di centro-sinistra, i cosiddetti “patti per la sicurezza” che sono la caccia al diverso e l’implementazione dell’emarginazione. Innanzitutto, pensiamo a una grande campagna contro la violenza alle donne, che contrasti il suo dilagare, nell’ambito familiare, così come in quello del lavoro e nella società.
  • Rilanciamo la centralità di un nuovo meridionalismo e della sua connessione  con i popoli del Mediterraneo, come spazio comune di cooperazione e per una nuova idea della cooperazione, dell’economia, della società.
  • Sinistra Europea rilancia l’iniziativa di impegno e solidarietà per la cooperazione internazionale, la diplomazia dal basso, le lotte al fianco dei popoli oppressi e le minoranze. Politiche per il disarmo, uscita dai teatri di guerra, coerente applicazione dell’art.11 della Costituzione. Va organizzata una mobilitazione contro lo scudo stellare.
  • Lanciamo una campagna per la causa palestinese.  Abbiamo coscienza dei nostri limiti. Con modestia, ma grande calore chiediamo la cessazione dell’ostilità dentro la comunità palestinese, il dialogo. La partecipazione popolare sostituisca il conflitto  interno. Allo stesso tempo, rilanciamo il processo di pace e la fine dell’occupazione militare. Pace, diritti, sicurezza stanno assieme.
  • La partecipazione è l’elemento distintivo della Sinistra europea. Decidiamo di proporre un tavolo di confronto permanente con associazioni e movimenti. Proponiamo di aprire una grande consultazione popolare sulle priorità della svolta che il Paese attende. Decidiamo di aprire un portale “Per la Sinistra” aperto a tutte le forze, le associazioni, i comitati, donne e uomini singoli. Ci impegniamo a costruire le case della sinistra e i laboratori sociali come luoghi fisici di condivisione di uno spazio politico pubblico partecipato, di auto organizzazione sociale, del fare cultura.


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