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Contatto, la newsletter di Mario Agostinelli – n. 1/2007

Subject: Contatto, la newsletter di Mario Agostinelli – n. 1/2007

20/01/2006, numero 01

Parte con il 2007 e con questo primo numero un contatto quindicinale per tessere un filo diretto tra l’attività del Consiglio della nostra Regione e i problemi di una società vivace, articolata e complessa, ma messa in mora dalla propensione all’autoreferenzialità del mondo politico e poco o male informata del blocco di interessi che sono favoriti da Formigoni e a loro volta sostengono la Giunta di centrodestra che guida da più di un decennio la Lombardia. Un tentativo di trasparenza, di riavvicinamento tra eletto e elettori, di maggior efficacia della rappresentanza democratica.

LIBRO BIANCO: CRISI DEL MODELLO FORMIGONI E DOVE VA LA LOMBARDIA?

Unaltralombardia e il gruppo regionale di RC hanno analizzatoin un “libro bianco” il declino della regione più ricca d’Italia (v. http://www.unaltralombardia.it/?p=62) per smontare l’incredibile assunto che i mali della Lombardia possano essere ovviati trattenendo più gettito fiscale in loco, continuando ad alimentare un sistema di di trasferimento dal pubblico al privato, di consumo del territorio e dei beni comuni, di distruzione dell’universalità del welfare, e….. costruendo nuove strade per le auto e le merci anziché dotarsi di ferrovie e mezzi pubblici per ridurre traffico e inquinamento e adeguarsi modernamente e non irresponsabilmente ai bisogni di mobilità.

I TRATTI PIU’ SALIENTI DEL LIBRO BIANCO

I numeri della crisi:

PIL 2005/04 -0.3%; Spesa investimenti 2005/04 -7.2% ; Evasione fiscale/contribut. 13,4%;.

Credito imprese (senza costruzioni) 2005/04 -0.8%; Indebitamento famiglie 2005/02 +16.7%;

Consumo famiglie +14,9% ; 8% lavoro nero e irregolare accertato;
990 aziende (85.201 dip.) in stato di crisi; Aree dismesse 24.610.000 m2 ; 1.550 siti inquinati;

436.000 sotto soglia povertà; 710.000 migranti “poveri”; 8% popolazione si percepisce povera;

1/3 traffico autostradale nazionale; 91 superamenti PM10 al 16/10/06; 100 milioni T CO2/anno

Il Bilancio della Regione

Lavoro = 0,10% totale bilancio; Sanità = 60%; Diritto studio = 61ml€, di cui 40ml€ buono scuola

Nidi privati =8ml€ ; nidi pubblici =4ml€; Edilizia scol. pubbl. =17ml€; edil..scol. privata =27ml€

Infrastrutture SpA (non controllata direttamente dal Consiglio) = 30% bilancio non vincolato

Spese per stampa e comunicazione Formigoni = 20 milioni di Euro

Conclusioni sul “modello Formigoni”

  • Nel blocco sociale in formazione manca il lavoro
  • La messa a valore del “patrimonio” distrugge risorse rinnovabili
  • Non si tiene conto del cambio energetico e della sfida ambientale
  • Si sottovaluta la necessità di una produzione socialmente e ambientalmente desiderabile

LA BATTAGLIA PER L’ACQUA PUBBLICA (www.marioagostinelli.it/wordpress/index.php)

Con l’atto del Consiglio dei Ministri, fortemente sollecitato dal gruppo lombardo e nazionale di RC, che ha impugnato per incostituzionalità la legge della Regione Lombardia n. 18/2006 sui servizi pubblici locali, si fa un ulteriore passo verso l’affermazione della natura pubblica del servizio idrico italiano, sia nella proprietà che nella gestione. L’affermazione scritta nel programma elettorale dell’Unione che l’acqua è pubblica può fare un passo avanti anche nella nostra Regione.

Poichè la legge lombarda va in tutt’altra direzione, obbligando a separare gestione da erogazione e a mandare a gara l’erogazione, e poiché la Giunta è intenzionata a portare avanti la privatizzazione a tutti i costi, si palesa una complessa situazione legislativa, una macroscopica incertezza del diritto per tutti gli enti locali e per tutti i cittadini su una materia di principio, come quella della natura giuridica di un bene comune.

COSA OCCORRE FARE DA SUBITO PER L’ACQUA PUBBLICA?

La legge lombarda obbliga gli ATO provinciali a privatizzare i propri servizi idrici attraverso la messa a gara obbligata del servizio di erogazione, in contrasto con tutta la legislazione nazionale ed europea esistente. L’invenzione dell’erogazione è del tutto illecita e arbitraria e fatta solo per togliere ai Comuni il rapporto diretto (anche in tema di riscossione delle tariffe) coi loro cittadini.

Occorre che tutti i cittadini si rivolgano in particolare a tutti i consiglieri comunali e provinciali della Lombardia, ai loro sindaci e ai presidenti di province lombarde, per chiedere che si pronuncino con atti dei Consigli che rifiutino la separazione gestione/erogazione e chiedano che l’intero servizio idrico integrato affidato all’ATO (o a bacini idrici omogenei) venga condotto e organizzato con forme pubbliche “in house”.

Occorre aderire e contribuire a raccogliere le firme sulla proposta di legge d’iniziativa popolare

sull’acqua, elaborata dal Forum dei Movimenti per l’Acqua ( www.acquabenecomune.org ), che partirà a Febbraio.

Occorre aprire la discussione nei Consigli Comunali e Provinciali sulla possibilità di abrogazione della legge regionale lombarda n. 18/2006. In base allo Statuto regionale è sufficiente che a richiederlo siano 50 consigli comunali o 3 consigli provinciali.

1 Commento

  1. claudio piero cavallari

    caro mario sarei interessato a ricevere le notizie di tue pubblicazioni – news letter