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Acqua, ODG, Interrogazioni

ODG n. 503, in data 27 luglio 2006, a firma dei Consiglieri Agostinelli, Squassina Osvaldo e Muhlbauer, concernente la gestione delle reti e degli impianti idrici, relativo al progetto di legge n. 120

(Seduta del 28/07/2006

ODG n. 503, in data 27 luglio 2006, a firma dei Consiglieri Agostinelli, Squassina Osvaldo e Muhlbauer, concernente la gestione delle reti e degli impianti idrici, relativo al progetto di legge n. 120).

AGOSTINELLI Mario

Il 503 riguarda un punto nodale, che voi avete già più volte sentito al centro delle nostre preoccupazioni e cioè il rapporto tra gestione delle reti e degli impianti e erogazione del servizio. Approfitto per illustrare il significato dal punto di vista amministrativo, e anche dal punto di vista delle conseguenze, di un’impostazione  che tende a rompere tra proprietà e gestione da una parte e erogazione dall’altra.

Noi pensiamo ad una integrazione, mentre voi obbligate a separare l’erogazione. Le due cose però non possono essere ampiamente differenziate:  la proprietà, che di solito è collegata direttamente alla gestione, comporta il mantenimento, la rivalutazione degli impianti, e quindi anche ingenti investimenti. L’erogazione no, l’erogazione in gran parte va assicurata e remunerata dalle tariffe. È nostra impressione che obbligare a questa differenziazione corrisponde a rendere poco appetibile per le banche che sostengono gli investimenti, o per gli stessi attori che sono proprietari, il rinnovamento continuo della gestione qualora non fosse loro assegnata anche l’erogazione. Perché è delicato per un amministratore vedere separato il suo rapporto con le tariffe e con gli utenti, che si attiva anche sulla base della bolletta che gli arriva, e l’impegno in termine diretto di investimento e di spese, che riguarda il proprio bilancio e il rapporto con il Consiglio comunale. Come dire, la gestione è problema tutto interno agli eletti, l’erogazione è, invece, l’unico in rapporto diretto con gli elettori.

A nostro giudizio è un errore obbligare alla separazione; il “non obbligo” è, se volete, il punto di svolta per cui noi potremmo dare anche un giudizio meno pesante sull’articolo; Tra l’altro, oggi, l’unico modello che prevede separazione tra gestione e erogazione in modo obbligatorio è il modello lombardo. Non esiste in altra parte d’ Europa. So bene, avendo parlato anche con i responsabili del servizio, che loro hanno programmato un rinnovamento di lungo tempo della rete idrica lombarda su questo modello. Non sarebbe male se rivedessero le loro posizioni, più politiche che tecniche. Suggerisco all’Assessore di verificare già da adesso una possibile formulazione per cui la separazione non sia più considerata obbligatoria ma venga semplicemente consigliata, considerata facoltativa, anche sulla base, e questa potrebbe essere la via di uscita, del nuovo quadro legislativo nazionale