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Pirellone-telefonino

Pirellone-telefonino

Repubblica 13 11 05

Mario Agostinelli   capogruppo PRC Regione Lombardia

Forse è un bene che la clamorosa provocazione della trasformazione notturna del capolavoro di Giò Ponti in un enorme telefonino pubblicitario sia precipitata a freddo sulla testa degli esterefatti cittadini lombardi in seguito ad una clamorosa decisione di una Giunta Regionale distante e chiusa nei suoi litigi, che in sette mesi ha riunito solo cinque volte il proprio Consiglio.

Così, quando la Motorola lancerà per cinque notti il proprio messaggio commerciale a pagamento dalla sede per eccellenza di rappresentanza dell’interesse pubblico della Lombardia, tutti potranno rendersi conto anche sul piano simbolico della trasformazione irreversibile che Formigono ha imposto alla cultura del servizio pubblico e alla responsabilità civile degli amministratori della nostra regione.

Con una formidabile macchina propagandistica il Presidente, che ama accarezzarsi con la parola “Governatore”, tiene a bada le aspirazioni e le aspettative di tutti, mentre garantisce nei fatti solo l’interesse delle sue lobbies, dei poteri anche trasversali che si accordano con lui, del privato che sostituisce il pubblico a suon di profitti, mentre si riducono i diritti e la qualità della vita dei cittadini.

Irritati e feriti dall’invadenza del privato in ogni angolo della vita pubblica,  ci piacerebbe capire quale sia il ruolo che la regione si assume nella più tumultuosa e dolorosa trasformazione di un territorio chiave dell’Europa  ormai in declino: se, cioè, si ritenga utile e possibile riscoprire che i beni comuni e l’enorme patrimonio umano culturale e materiale della Lombardia sono un prodotto sociale che va valorizzato, messo a disposizione per migliorare le condizioni degli abitanti e dei lavoratori. O se, invece, per affrontare la crisi che la gente sente sulla sua pelle, si ritenga opportuno continuare  a svenderli su un mercato artificiale creato appositamente dalle decisioni politiche della Giunta , come nel caso della sanità, della scuola, delle infrastrutture per l’acqua, l’energia, i trasporti.

Forse lo spot notturno aprirà gli occhi anche più delle continue denunce dell’opposizione, oscurate sui media e le televisioni locali dall’invadenza e dalla forza dell’apparato del Presidente.

Un’ultima osservazione: nel programma di legislatura con cui ha vinto di poco le elezioni, il centrodestra aveva posto al centro “la persona e la bellezza” , evocando, evidentemente, valori senza prezzo. Almeno sulla carta. Peccato invece che nella realtà questi valori vengano messi in vendita e negoziati da mediatori incaricati di amministrare ed eletti per assicurarne l’inalienabilità.

C’è una commistione tra affari e politica al Pirellone- Motorola che merita un approfondimento.

Naturalmente, anche nel caso dei proventi dello spot pubblicitario sull’opera di Ponti, viene evocata a copertura la causa nobile della loro destinazione in beneficenza. Lo si è fatto anche per i barili di petrolio assegnati dal regime iracheno a società  costituite ad hoc da faccendieri accreditati dalla Presidenza della Regione. Una cerchia troppo contigua alla  Giunta per allontanare senza un chiarimento definitivo le ombre che il rapporto Oil for Food dell’ONU getta sull’etica pubblica di chi governa la Lombardia e, indirettamente, sulla trasformazione del modello sociale che si occupa della nostra vita di tutti i giorni.