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STATUTO: MANCA FINORA UNO SPIRITO COSTITUENTE

La Lombardia, buon ultima tra le regioni italiane, ha avviato la discussione per dotarsi di un nuovo Statuto.  Non ci piove sul fatto che si tratti di un atto costitutivo fondamentale finalizzato ad individuare la fisionomia organizzativa dell’Ente. Ma è anche l’occasione per indicare i principi fondamentali cui la Regione ritiene di uniformarsi per assicurare, per quanto di sua competenza, l’integrale attuazione della Costituzione. Per queste ragioni il gruppo Prc-Sinistra europea ha espresso,  fin dall’inizio del percorso di costituzione della Commissione Statuto, un impegno costante, esprimendo una rappresentanza nell’ufficio di presidenza, partecipando alla preparazione del progetto e, successivamente, intervenendo assiduamente in Commissione e nel dibattito, con la presentazione di significativi emendamenti.

Il punto centrale, che segna una netta e irriducibile distanza dalla destra e dal partito democratico, riguarda l’attuale sistema elettorale basato sull’elezione diretta del Presidente della Giunta. Questa scelta del legislatore ha portato alla progressiva svalutazione del ruolo del Consiglio, perché calata dall’alto in un sistema precedente che non prevedeva alcun contrappeso rispetto al ruolo del Presidente della Giunta, essendo allora quest’ultimo espressione dell’Assemblea.

L’era dei “Governatori” è venuta paradossalmente a coincidere con un progressivo rafforzamento del ruolo delle Regioni, anche per effetto della riforma del titolo V della Costituzione.

L’obiettivo che il Prc-Sinistra europea si propone è dunque quello di riportare nell’alveo “parlamentare” il sistema politico regionale, superando l’elezione diretta del “Governatore”.  E proprio in questa direzione spinge un maxi emendamento presentato insieme alle altre forze della Sinistra L’arcobaleno.

Se dovesse passare questa proposta o vi fosse almeno una reale volontà di riequilibrare i rapporti di potere tra Presidente/Giunta e Consiglio, questo segnalerebbe un vero spirito costituente. In caso contrario, il tutto sarebbe ricondotto a un ordinario rapporto tra maggioranza e opposizione.