REPOSITORY

Interventi Consiglio

Seduta del 26 Luglio 2005 – ODG-PDl n°59

Seduta del 26 Luglio 2005
ODG-PDl nè59
èDisciplina delle deroghe previste dallèarticolo 9 della direttiva 79/409/CEE relativa alla conservazione degli uccelli selvatici ed esercizio delle stesse per la stagione venatoria 2005/2006è

A me sembra giusto riportare in aula unèosservazione che è stata centrale nella nostra riunione preparatoria di questo Consiglio.Si tratta della distanza tra un aspetto – quello della caccia – che è stato definito dal Relatore èlegato alla quotidianitè e invece le terribili urgenze che stanno nella quotidianitè della popolazione lombarda.Mi associo a una serie di valutazioni che sono state fatte anche da altri capigruppo prima di me perchè vorrei è e questo è il punto che mi sembra forse piè spiacevole- che apparisse fuori che mentre cèè una Giunta che lavora e annuncia moltissimo, cè è invece un Consiglio che, se gli va bene, passa le notti al massimo sulle scadenze venatorie. Questa cosa è, vi assicuro, abbastanza sgradevole e non riguarda, spero, soltanto le preoccupazioni dellèopposizione, ma riguarda tutti ed un necessario salto di qualitè del Consiglio, che quando si riuniscono i capigruppo con la Presidenza potrebbe davvero mettere rimedio ad una situazione incresciosa. Io chiedo quindi alla Presidenza che venga finalmente risolta al piè presto la questione della discussione delle mozioni- noi continuiamo a essere letteralmente insabbiati-, e che venga presa la decisione di occuparci davvero, con una definizione di prioritè e non assillati dal tempo, delle questioni che stanno a cuore in primo luogo ai cittadini e ai lavoratori lombardi. Nellèassordante silenzio delle commissioni cèè invece un Presidente che annuncia di avere ormai un progetto compiuto per quanto riguarda il PRS e di avere un quadro ormai definitivo per quanto riguarda il DPEFR. Ma Formigoni, evidentemente, non ritiene nè utile nè rilevante lèattivitè dellè Assemble e non tiene in conto il confronto con la minoranza: infatti non ci ha nemmeno dato in mano a tuttèoggi lo straccio di un documento sullèassestamento del bilancio .Ma questo, a mio giudizio, non è semplicemente un elemento di insoddisfazione: è un punto che noi vorremmo portare in Consiglio come dirimente, dato che tutti assieme dobbiamo fare una svolta, altrimenti il ruolo della piè grande Assemblea legislativa dopo il Parlamento nel nostro Paese perde in effetti di valore.
Per quanto ci riguarda, sulla posizione specifica del progetto di legge che prendiamo oggi in esame, proprio perchè crediamo nel Consiglio, ci impegneremo al massimo, anche se ho detto che non è questa per noi la prioritè, ci impegneremo al massimo e chiederemo che tutti gli strumenti di approfondimento, di valutazione, anche di dettaglio se occorre siano impegnati.
In particolare, abbiamo giè espresso, sia nella terza che nella prima Commissione, una posizione complessivamente negativa per quanto riguarda il decreto sulla caccia; articoleremo poi le nostre posizioni sui singoli emendamenti che venissero presentati e sui singoli articoli che discuteremo, dopo aver dato fondo a tutte le facoltè di ostruzionismo che il regolamento consente ciè per attestare la nostra contrarietè ad impegnare lèunico Consiglio convocato prima della pausa estiva su un O.d.g. tragicamente lontano dai compiti prioritari per cui siamo stati eletti.

Seduta del 27/07/05
Progetto di legge n. 0060 èDisciplina del regime di deroga previsto dall’articolo 9 della direttiva 79/409/CEE del Consiglio, del 2 aprile 1979, relativa alla conservazione degli uccelli selvatici, ed esercizio delle stesse per la cattura di uccelli da richiamo per la stagione venatoria 2005/2006 – (articolo 4 legge 157/1992 e allegato D della l.r. 26/1993)è, dèiniziativa della Giunta regionale.

Noi esprimeremo al riguardo un voto contrario. Volevo cogliere questa occasione di dichiarazione di voto per fare un apprezzamento di quelle che sono state le parole del Consigliere Boscagli, Capogruppo di FI , a riguardo di un impegno per una accelerazione della capacitè legislativa del Consiglio in rapporto ai problemi di massima rilevanza come quelli dellè occupazione, del taraffico, del diritto alla salute.Questa è stata una richiesta congiunta di tutta lèopposizione. che è stata almeno formalmente ed in parte accolta.

Niente in politica avviene in modo indifferente. La procedura faticosissima per cui centinaia di illustrazioni di emendamenti hanno di fatto attuato una sorta ostruzionismo da parte delle opposizioni, che ha inchiodato il Consiglio in questi due giorni, ha portato alla luce una contrarietè forte di merito, che è legata a valori che solitamente in politica sono trascurati. Su questo vale la pena di riflettere, perchè appartengono a sensibilitè autentiche di cui si sono fatti in modo particolare interpreti i Consiglieri Verdi ma che noi abbiamo, in molti elementi di sostanza, sostanzialmente condiviso. Per questo voteremo contro.
Devo dire, perè, che a noi interessa molto anche il fatto che tutta lèopposizione, accettando una procedura faticosa e imponendola alla maggioranza, ha ottenuto di spostare il tiro del Consiglio verso un fuoco di problemi veri e di scadenze drammatiche che fino adesso sono state sottovalutate.La stessa maggioranza, mi sembra, in questo convulso finale, ha accettato che questa opposizione possa imporre una marcia ed una agenda diversa al Consiglio. Io mi auguro, e noi ci auguriamo, che questo avvenga a partire da Settembre.

Seduta del 4710/05
Arg. n. 3 è ODG è Progetto di Legge n. 65 è Assestamento al bilancio per lèesercizio finanziario 2005 ed al bilancio pluriennale 2005/2007 a legislazione vigente e programmatico è I provvedimento di variazione con modifiche di leggi regionaliè
Abbinato agli ODG nn. 81-82-90-122.)

Io non articolo il mio giudizio sui singoli emendamenti, che pure abbiamo firmato e che sosterremo: vado un poè al cuore del giudizio che noi di Rifondazione Comunista diamo su un provvedimento che è in questa seduta tuttèaltro che usuale, potrebbe dar luogo a sorprese nel comportamento di voto, dentro la stessa maggioranza per calcoli interni magari anche al di lè dei contenuti. Il nostro gruppo mette un pochino le mani avanti: lèassestamento non solo non corregge ma aggrava una situazione di bilancio a cui reagiscono tra lèaltro le famiglie, il mondo del lavoro della Lombardia, che è connaturata al modello lombardo che viene sostenuto dalla giunta e che è rilanciato dal progetto di piano regionale di sviluppo che domani affronteremo e che, a nostro giudizio, è allèorigine anche della crisi politica che sta maturando allèinterno della Giunta. Cioè noi crediamo che la maggioranza sia in una fase di autentica difficoltè, non solo a un litigio tra componenti, e che dietro le difficoltè che sono sorte ci sia un modello esoso e in crisi ,che esprime giè nella fase attuale di assestamento tutte le sue crepe. Io credo ad esempio che è lo diceva nel suo intervento precedente il capogruppo della Margherita è che la mancanza di trasparenza che ormai. Pervade il bilancio, dovuta al proliferare delle societè regionali, lèuso improprio e ossessivo del termine di sussidiarietè, ci impedisce di vedere la crisi, anche contabile, che cèè sotto il vostro bilancio e che lèassestamento che chiedete di votare non prende assolutamente in considerazione.
Qui io vi accenno soltanto ad uno degli emendamenti che noi appoggeremo con forza, che è quello di spostare i fondi crescenti dal buono scuola al diritto allo studio autentico- quello universale e non solo delle vostre clientele confessionali – è quello di spostare risorse ad esempio in direzione dellèUniversitè, toccando gli aspetti strutturali della crisi che riguarda il sistema lombardo. Ecco, io concludo con questa annotazione: io credo che il peggioramento dei conti delle famiglie, la crisi industriale, la crisi pesante che la popolazione lombarda sperimenta rispetto alle proprie aspettative, mettono in luce che noi abbiamo bisogno di toccare gli aspetti strutturali su cui la crisi si sta manifestando e non di riprodurre un bilancio fatto per pagare in favore le promesse rivolte ad un elettorato che ormai tocca con mano gli svantaggi della messa sul mercato dei diritti universali che la politica deve garantire. Ecco, noi non vorremmo confondere assolutamente questo giudizio sulla crisi e sui rimedi alternativi ai vostri con gli appetiti che si stanno manifestando tra Lega e Forza Italia e tra diverse tribè e capitribè sulla spartizione di posti e pretende nella Sanitè- ASL e ospedali e nelle assistenze o attorno allèassistenza .

PRESIDENTE
Propone di rimandare in Commissione Bilancio il provvedimento.Allora non ci sono richieste di intervento? Una a favore, una contro. Presidente Agostinelli?

AGOSTINELLI Mario
Io dichiaro il mio voto e quello di tutto il gruppo del PRC contrario. Io credo che voi dobbiate prendere atto della mancanza di una maggioranza su un provvedimento fondamentale come quello dellèassestamento di bilancio. Rimandarlo in Commissione mi sembra un aggravare e rendere tortuoso ulteriormente il percorso, ma soprattutto un sottrarre al giudizio del Consiglio un passaggio che è di estremo rilievo. Quindi io non solo sono contro ma invito di nuovo anche il proponente a riconsiderare la sua posizione.

(Seduta del 25/10/2005
Arg. n. 3 allèordine del giorno:
èComunicazione del Presidente della Giunta regionale in merito alle conclusioni della verifica politica e dibattito consiliareè.)

Molte cose sono giè state dette e quindi io mi limito a un intervento breve, che vorrei anche efficace. Sento,da parte del Presidente Formigoni, una mancanza di rispetto nellèavvio di questa discussione, nella ripresentazione semplicemente di una rivendicazione puntuale di quella che è stata la politica sanitaria di questa Giunta, che invece mi sembra fosse allèorigine di uno scontro quasi non componibile tra diversi gruppi politici. Mentre voi eravate chiusi dentro le stanze alte del Pirellone,fino a recarvi a concludere nella casa di Arcore la vostra discussione, noi siamo stati tra la gente, abbiamo fatto manifestazioni davanti agli ospedali e vi assicuro che la sensazione avuta dai Consiglieri della minoranza ,che hanno il dovere di riportarla qui, è che la sanitè in Lombardia e tutto quanto questa Giunta propone al riguardo ai lombardi non vadano affatto bene e, quindi, che la crisi non possa essere ricomposta, come voi pensate, banalmente distribuendovi poltrone e affari. Il superamento delle difficoltè va ricercato rispondendo a quei cittadini che entrano negli ospedali, che pagano la sanitèche vedono crescere gli affari sulla loro pelle.
Io credo che non è percepito da voi il fatto che anche le cifre usate di volta in volta secondo vostre convenienze vi smentiscono. Guardate i conti che abbiamo fatto noi riprendendo le ripartizioni della spesa sanitaria dicono che negli ultimi dieci anni, mentre la quantitè degli accreditamenti è rimasta praticamente invariata econ la sola diminuzione della quota di intervento pubblico, le famiglie hanno aumentato la loro spesa diretta del 12%, ticket e Irpef magari, ma non solo. E guardate che questo aggravio dei costi sui cittadini mentre contemporaneamente crescono i guadagni degli operatori privati provoca una domanda di politica e una domanda di inversione tra i cittadini, che non si risolve con Bossi e Berlusconi che si riuniscono ad Arcore e commissariano la giunta. Aggiungo poi un fatto che ci preoccupa tantissimo. Noi abbiamo esaminato il piano regionale di sviluppo (ne ridiscuteremo domani): non cèè da parte nostra semplicemente unèavversione, cèè qualcosa di piè radicale rispetto al compimento dopo 10 anni di un processo di trasferimento dal pubblico al privato che fa della Lombardia lèantesignana di un inesistente patto sociale, dove il lavoro è scomparso,non cèè piè. Voi avete scritto 109 pagine in cui di lavoro e di lavoratori non si parla; ma dove vivete? Io vengo da poche ore da unèazienda di Benetton vicino a Varese che è stata chiusa nel giro di due giorni, senza preavviso, nemmeno la regolare procedura di licenziamento. Con me cèera uno dei Consiglieri della Lega inorridito quanto me, almeno di fronte alla gente riunita in assemblea. Ma quando torna qui, tra di voi, quel consigliere della maggioranza cosa vi riferisce, di che cosa si occupa, dellèaccordo che Cè e Formigoni hanno fatto nella casa di Berlusconi?
La nostra preoccupazione si concretizza nella richiesta di spostamento di risorse – ne discuteremo anche nella Finanziaria su cui abbiamo presentato come Unione degli emendamenti congiunti- per dare il segno di una inversione di unèopposizione coesa. Dentro quella Finanziaria il ruolo di project financing, il ruolo di Infrastrutture SpA, il ruolo delle Fondazioni previste per gli ospedali, non sono altro che ulteriori artifici per far si che la struttura pubblica non sia piè il nucleo di riferimento per lèerogazione in Lombardia dei diritti sociali garantiti universalmente dalla Costituzione. E allora io capisco perchè vi siete messi dèaccordo. Io ho lèimpressione con la finanziaria che il Governo sta varando voi avrete un taglio che non vi consente piè di spartire per gli interessi interni le quote su cui inizialmente contavate in Giunta.
Ci sarè un ridimensionamento e un difficile rientro del debito che la Regione Lombardia accresce di anno in anno con le sue politiche cosè favorevoli al privato. Se la vostra intenzione è di sistemare i conti attingendo ai 3,7 miliardi del fondo perequativo nazionale, perchè la devolution ve lo potrebbe consentire, beè allora avete fatto un conto sbagliato. Se lèaccordo Lega è Formigoni, che era un disaccordo sui poteri interni, lèavete detto a tutti, ai giornali prima ancora che al Consiglio- si ricompone sulla devolution e sul fatto che essa accontenta i privatizzatori di Forza Italia e i secessionisti leghisti voi troverete unèopposizione ancora piè forte e ancora piè dura. Avete sperperato risorse pubbliche e ora le volete recuperare portando un colpo alla solidarietè nazionale. Ecco, se è questo il disegno, e noi lèabbiamo capito, la nostra opposizione che parla alla societè sarè la molla perchè la vostra crisi diventi sempre piè ampia. Noi non ci crediamo alla ricomposizione di Arcore, abbiamo ormai la sensazione netta che sui contenuti vi sapremo incalzare e mettere in difficoltè e che sapremo anche dare ai cittadini lombardi una speranza in piè.

Seduta del 25/10/2005
Arg. n. 4 è ODG è PDL n. 65: èAssestamento al bilancio per lèesercizio finanziario 2005 ed al bilancio pluriennale 2005/2007 a legislazione vigente e programmatico è I provvedimento di variazione con modifiche di leggi regionaliè.
Io intervengo a sostegno dellèemendamento che qui è numerato col numero 8 e che propone di abolire i tcket sanitari sulle prestazioni indispensabili, che è giè stato anticipato anche nellèultimo intervento di Sarfatti, per sottolinearne perè il legame con la discussione di questa mattina. Noi chiediamo 5 milioni in piè nel 2005, 30 milioni nel 2006 e 30 milioni nel 2007. Vale la pena perè di utilizzare questo spazio di intervento per evidenziare il dato sulla dinamica della spesa sanitaria in Lombardia che se nel 1991 per la parte diretta era pari al 47,1%, per la parte convenzionata al 34% e per le famiglie del 20,6%, è diventata nel 2001 spesa diretta al 42,6,% , convenzionata al 32,2% e per le famiglie, invece, un carico pari al 32%, con una crescita sulle borse delle famiglie che oscilla intorno al 12%. Se si pensa, quindi, che in Lombardia, e naturalmente ne stiamo discutendo in questo bilancio, gravano non solo ticket sui farmaci, ma anche sulle analisi di laboratorio e sulle visite specialistiche e se aggiungiamo il peso dellèaddizionale Irpef che produce circa 350 milioni di euro di gettito, abbiamo un quadro preciso dello spostamento del carico verso le famiglie.
Eè una cosa rispetto a cui la relazione di Formigoni di questa mattina e la sua conferma della direzione strategica del PRS non ha tenuto assolutamente conto. Quindi è significativo che noi riproponiamo questo emendamento e vorremmo nelle conclusioni che si tenesse conto che lèintroduzione dei ticket farmaceutici è giè costata nel 2003 ai cittadini lombardi 168 milioni di euro, nel 2004 167 milioni di euro e che nel 2003 il pareggio di bilancio è sono dati vostri è è stato ottenuto solo grazie ai ticket farmaceutici.
Dato che invece voi annunciate addirittura la possibilitè di un bilancio per la sanitè in pareggio, lo spostamento di 5, 30 e 30 milioni nei tre anni è un atto di giustizia sociale che noi pretendiamo.

Seduta del 26/10/2005

Arg. n. 5 è ODG è DOC n. 2:
èProgramma regionale di sviluppo della VIII legislaturaè.
Arg. n. 6 è ODG è DOC n. 1:
èDocumento di programmazione economico-finanziaria 2006/2008è.
èProposta di Risoluzione n. 1, concernente il documento di programmazione economico-finanziaria 2006/2008è.)

Lo avete sentito anche negli interventi nostri: cèè una lontananza profonda dai criteri di fondo su cui sono stati impostati i due documenti in votazione, perè abbiamo fatto un grosso sforzo sui contenuti e abbiamo presentato insieme al resto dellèUnione emendamenti, cercando di ottenere attraverso il dibattito il massimo di avvicinamento. Cosè noi intendiamo il ruolo del Consiglio. Abbiamo sperimentato perè un Consiglio assolutamente impermeabile, abbiamo notato una totale assenza al dibattito dei Consiglieri della maggioranza e quindi unèimpossibilitè di confronto produttivo.Possiamo assicurare, anche se qui magari interessa poco, che noi porteremo fuori i nostri emendamenti e le ragioni della nostra opposizione, in modo che quanto avvenuto qui possa avere un carattere e unèapertura, una risonanza nel nostro rapporto con i cittadini.
Per certi versi noi abbiamo visto confermato qui dentro un legame tra le forze di maggioranza che non è esattamente nè politico nè programmatico, nè di contenuti, ma probabilmente – io ho usato questa parola piè volte è una convergenza di interessi che è difficile che duri per lèintera legislatura. Noi come opposizione vorremmo continuare nella nostra capacitè di interloquire e nel continuare a rendere scomodo e vero un confronto allèinterno del Consiglio, anche per non essere coinvolti in una crescente distanza tra le istituzioni e i cittadini lombardi, che la maggioranza accredita con il suo comportamento.

Seduta del 26/10/2005
Arg. N. 5 ODG DOC n.2
èProgramma regionale di sviluppo della VIII legislaturaè
Arg. N.6 ODG- DOC n.1
èDocumento di programmazione economica- finanziaria 2006/2008è
èProposta di Risoluzione nè 1, concernente il documento di programmazione economico-finanziaria 2006-2008è

Lèimpressione netta che si ha di fronte a due documenti decisivi per il profilo della legislatura che stiamo discutendo oggi è che Formigoni, non dico tutta la maggioranza e spiegherè perchè,abbia intenzione di dare conclusione organica al proprio progetto e ne rimarchi ancor piè lèimpostazione tutta ideologica e priva di senso critico. Chiederè, tra lèaltro, da questo punto di vista anche alcuni chiarimenti.
In una dimensione perfino astratta, tutta impregnata di richiami a principi difficilmente condivisibili se non in chiave ideologica, i due documenti a cui giè altri dellèopposizione hanno portato un contributo e una riflessione, sembrano conclusivi di un lungo percorso, che proviene dalle 2 precedenti legislature.Ho letto con estrema cura i due documenti: vengono presentate richieste per otto testi unici su varie materie e si fa questo soltanto quando si ritiene che si è al punto conclusivo di un percorso. Dai servizi sociali al commercio, alla scuola,alla ricerca, al turismo, al lavoro, cioè, si sistema in un corpo organico tutto il lavoro di smantellamento e modifica svolto per dieci anni.
Quindi, si parte da una considerazione estremamente soddisfacente di quello che è fin qui avvenuto sotto la spinta dellè ideologia formigoniana della sussidiarietè e del privato sociale.
Ieri ci ha detto qui il Presidente: è Beè, ma mica ci dovete dipingere come lèinferno: siamo dentro la costruzione di unèidea di futuro che qui da noi viene interpretata con coerenzaè. Tutto questo è perlomeno eccessivo ed io proverè a confutarlo. Vorrei comunque dare fin dallèinizio alla maggioranza lèimpressione che non abbiamo nessuna intenzione di essere remissivi rispetto a questo disegno. Anzi, dato che io ritengo che il lavoro fatto qui abbia una pretesa prospettiva nazionale, penso proprio che gli appuntamenti come quello elettorale del 2006 porranno condizioni nuove anche al conflitto sociale e al confronto istituzionale in Lombardia e, quindi, vorrei dirlo anche a Sarfatti, non sarè affatto quello che si svolge oggi il èleit motivè di tutti i prossimi 5 anni. Nel prendere in esame le singole questioni vorrei partire da unèaffermazione fatta ieri dal Presidente Zanello nel presentare il DPEFR; diceva che vi sta particolarmente a cuore il tema del lavoro. Dato che le parole sono come pietre occorre considerare che dentro il documento di PRS del lavoro non si parla mai: semplicemente non cèè, non cèè nemmeno la parola, capite? Il lavoro è nominato riproposto soltanto quando nella sede di discussione di quello che sarè lèaccreditamento dellèintermediazione di manodopera si profila un maggior peso delle agenzie private e si dice apertamente che per quanto riguarda lèintermediazione del lavoro la Regione svilupperè sistemi nuovi di accreditamento e di voucher per affidare ai privati questa funzione. Si parla ancora di lavoro di sfuggita quando si esorta ad una ècompetizione sul mercato del lavoroè. Mai ci si riferisce ai diritti del lavoro. Questo è il quadro proposto come risposta alla crisi: è un quadro, naturalmente, che lascia indifferenti quelli che qui dentro pensano che stare in Consiglio è tutto sommato come essere esenti dal confronto con la societè che sta fuori e che non viene qui rappresentata Ma chi gira per la Lombardia, chi prova ad andare ad esempio oggi di fronte alle fabbriche in crisi, si rende conto che di questo problema qui ci si occupa male, non soltanto poco.
E cèè un altro punto che ci inquieta, il sindacato per questa maggioranza non esiste piè: cèè un modello per il confronto con il sindacato, è quello del partenariato, cioè un luogo dove si ascolta e non si negozia nulla, una specie di camera di consultazione. Si possono ascoltare tutti, persino i cacciatori e, perchè no, anche il sindacato! Credo che questo aspetto non possa essere trattato con indifferenza, almeno da parte nostra no . Ci torneremo anche con le forze sindacali, con tutti quelli che fuori da unè idea neocorporativa continueranno a porre il problema. Infine lèaltro aspetto di profondo dissenso, ne ha parlato un poè Prina nel suo intervento, è lèidea un poè catartica della funzione della sussidiarietè: la sussidiarietè risolve tutto. Cèè un problema di competitivitè in Lombardia? Lo si risolve con la sussidiarietè.
Io qui vorrei chiedere se la crisi industriale, una crisi che è stata affrontata dicendo èdecide il mercatoè puè essere in qualche modo affrontata attraverso il modello o la èregolaè (cosè si dice nel documento) della sussidiarietè. Ma scusate, ma qual è la funzione privata che puè sostituire la funzione pubblica rispetto alla portata e al livello sistemico della crisi industriale in Lombardia? Noi vi abbiamo proposto dei tavoli di confronto, vi abbiamo proposto degli strumenti pesanti di intervento, vi abbiamo proposto dallèinizio di costituire allèinterno di questo Consiglio una Commissione speciale che si occupi di aree particolari di eccellenza dove avviare una riconversione dellèindustria manifatturiera per fornire prodotti socialmente desiderabili e allè altezza della crisi energetica che incombe. Al riguardo, non si possono solo costruire parole, ma vanno inverati processi: ridestinate risorse ;va curato il rapporto con gli imprenditori, con il sindacato, con gli immobiliaristi che vendono le aree, invece di limitarsi a propositi velleitari e ad intenti propagandistici.
A questo punto affronto lèarticolazione dei sette capitoli del PRS e del DPFER. Noi siamo una forza che si occupa ed ha la sua base elettorale nel riferimento ai diritti universali e ai diritti sociali; ma la dimensione dentro cui vengono affrontati, per quanto riguarda il nuovo welfare, per quanto riguarda la sanitè, i diritti dei cittadini della Lombardia è inquietante. Oggi il pubblico in quanto tale non li assicura piè. Addirittura il vostro doumento sostiene che èla regolaè per passare da quel che è pubblico al privato è quella della sussidiarietè orizzontale, dove la Regione, cosè come il vecchio cavaliere subiva lèinvestitura attraverso la posa della spada sullèelmo da parte del sovrano, accredita i suoi emissari, mentre i cittadini alimentano i voucher che individualmente servono a titolo di risarcimento di un diritto che viene comprato sul mercato delle prestazioni. Noi siamo molto preoccupati e siamo nettamente contrari: nei capitoli 2, 3 e 4 sono istituiti cinque nuovi sistemi di voucher, oltre a quelli che giè cèerano: ormai dilaga questo sistema. Questa logica è intrisa di un tasso di ideologia che a me preoccupa e mi chiedo se davvero è stato letto da tutte le forze politiche che siedono in Consiglio,il documento nella sua interezza Io credo che stiamo scivolando verso una istituzione sempre meno laica, meno ispirata a principi universali e pluralisti e sempre piè segnata dallèimpronta e dallèideologia di Comunione e Liberazione. Lo dico senza tema di venire smentito e nemmeno di dovere sdrammatizzare quanto affermato:è bassissimo il tasso di confronto sulle grandi opzioni a cui questa assemblea viene chiamata: tutto sembra decidersi nelle dinamiche interne alla Giunta dove la distribuzione di potere fa premio su ogni altra cosa. Ma per noi il pubblico è qualcosa da difendere facendone valore, non temendo di riproporlo come principio primo per chi amministra in nome del bene comune degli elettori. Vorrei che questa discussione si riaprisse; vorrei cioè che sui principi che ispirano il PRS e il DPEFR noi ci confrontassimo e risultassero chiare le distanze. Questo varrè naturalmente per lo Statuto, varrè nella nostra opposizione durissima al PDL sulla sussidiarietè, estrapolato addirittura dal contesto statutario.
Ho due osservazioni ancora da fare: la prima riguarda la totale estraniazione ormaii dellèospedale dal suo territorio, fino alla definizione della èfondazioneè come assetto proprietario dellèospedale; cosè verrè sempre piè separata lèazione di cura in sanitè rispetto a tutta quella di prevenzione che si attua nel territorio. Questo costerè tantissimo e farè ulteriormente esplodere i costi. Eè anche questa la ragione per cui a mio a giudizio vi servirè davvero unèautonomia fiscale e un passo verso la devolution che noi contrasteremo con tutte le nostre capacitè anche di ragionamento. La seconda riguarda ancora la sanitè, il trasferimento del centro di attenzione dalla domanda allèofferta. Certamente con i sistemi di voucher e con il sistema di individualizzazione dei diritti siamo arrivati a questo, anche se si tratta di unèaffermazione grave: non è piè il pubblico che offre la garanzia ai servizi, quanto piuttosto la domanda che adegua il mercato allèerogazione di questi servizi. Ma lèavete programmato sul serio questo passaggio? O forse è una esagerazione anchèessa di stampo ideologico?
Da questo punto di vista anche gli strumenti informatici come la carta dei servizi incrociano un modello di gestione che sarè poi complicatissimo. Non voglio appesantire la riflessione, perè, lo ripeto, voi avete impostato il PRS e il DPEFR con un tratto fortemente marcato di ideologia. Unèultima domanda: ma dove discutiamo del rapporto tra il bilancio che dobbiamo votare qui e la funzione straordinariamente importante,ma sottratta ad ogni confronto trasparente di Infrastrutture S.p.A.? Infrastrutture S.p.A. è solo uno strumento per aiutarvi a star dentro il patto di stabilitè o è uno strumento per non dare trasparenza agli affari che stanno dietro al bilancio ufficiale? .Vorrei capire, ad esempio, se discutiamo da qualche parte comèè fatto il Consiglio di amministrazione di Infrastrutture S.p.A. e se siamo sicuri, ad esempio, che al proprio interno non siano in qualche modo presenti anche gli interessi degli appaltanti, quelli a cui verranno destinate anche risorse della Regione. Dico questo con fermezza e vorrei delle risposte. So che per gli ospedali in costruzione questo problema cèè; so che questo problema per le multiutilities dei servizi e per lèacqua si porrè. Io vorrei capire, ad esempio, se lèofferta che fa in questo momento Infrastrutture S.p.A. agli ATO e, di convergenza, a tutti gli acquedotti di fornire chiavi in mano la tariffazione e la progettazione gratuita degli investimenti, ha a che fare con una funzione pubblica dove di queste cose si discute. Se no cosa ci stiamo a fare in Consiglio se ci scappano le decisioni sulle cose grandi, perchè il meccanismo tecnico le ha proditoriamente portate allèesterno?
Noi tutti in quanto rappresentanti dei cittadini abbiamo bisogno di trasparenza: lo chiediamo come opposizione, faremo una battaglia lunga, apparendo magari in uno schema decisionista un poè noiosi. Ma noi riteniamo che non si sia chiusa ieri la discussione sulla crisi in Lombardia: sappiamo che è stata spostata da una questione politica programmatica (credevamo che ci fossero davvero da parte della Lega delle riserve sul bilancio!) ad un accomodamento sulle poltrone. Abbiamo capito che era un trucco, che non cèentrava niente con principi di nessun tipo: perè la trasparenza come esigenza non è che sia venuta meno.
Dentro un nuovo rapporto con i cittadini noi non faremo di tutta unèerba un fascio, ma andremo a stabilire quali sono le prerogative che solo al Consiglio si possono attribuire.Quando smetteremo di leggere della questione èOilès or foodè sui giornali o sulla rassegna stampa e saremo invece chiamati a discutere informati in Assemblea, magari rassicurati da chi ha massima responsabilitè e tutto il prestigio istituzionale occorrente? Vorrei capire, ad esempio, come mai il Presidente della Regione Lombardia ha ritenuto utile, questo è scritto sui giornali, una sua audizione diretta negli Stati Uniti e non ad esempio lèinformazione esauriente al suo Consiglio -io sono uno dei suoi Consiglieri- di che cosa andrè a dire, a meno che lèindagine lo riguardi cosè da vicino da non poterlo fare. Spero di no, per il bene della Lombardia, ma cèè un assoluto bisogno di riflettere su queste cose nei luoghi istituzionalmente deputati.
Vi rubo lèultimo secondo di tempo su una richiesta che abbiamo fatto con forza tra gli ordini del giorno: noi viviamo una situazione drammatica delle carceri in Lombardia che si aggrava ulteriormente nel medio periodo,ma, nonostante ciè, non è piè in azione una Commissione speciale che, mi è stato raccontato,aveva una forte attenzione unitaria.Ve ne propongo qui il rinnovo al piè presto.