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SANITÀ: IN LOMBARDIA INTRECCIO DI AFFARI E POTERE. MA NIENTE SEMBRA MAI FARE SCANDALO

Dichiarazione di Mario Agostinelli, capogruppo regionale Sinistra Unaltralombardia

“Manovre da basso impero. Come definire altrimenti l’ultimo valzer di poltrone nella sanità lombarda?

Dopo anni in cui parte dei cittadini e delle istituzioni non si è voluta rassegnare all’idea di una sanità che dietro la propaganda ha sempre nascosto la logica degli affari – tanto che non c’è una grande struttura privata non indagata dalla magistratura – si rende oggi di nuovo evidente come in questo settore siano prevalenti l’esercizio del potere e la distribuzione delle nomine e si consumino grandi conflitti interni alla maggioranza.

Fa testo lo spostamento – il terzo in pochi mesi – del direttore generale della Asl 1 di Milano, proprio laddove insistono gli interessi delle maggiori cliniche private accreditate, coinvolte peraltro da vicende giudiziarie che hanno messo a nudo la vulnerabilità del modello.

E fa testo, perché mette in discussione lo strapotere di Cl nella sanità, la sentenza del giudice del lavoro che ha dichiarato illegittimo il licenziamento di Giovanni Azzaretti dal San Matteo di Pavia nel 2007 per mano di Alberto Guglielmo, ex assessore regionale fedelissimo di Formigoni, per motivi che evidentemente avevano molto a che fare con la politica.

Se fossimo in una regione del Sud molte nostre vicende sanitarie sarebbero già diventate uno scandalo nazionale. Ma siamo in Lombardia, e qui la retorica dell’eccellenza e della libera scelta seppellisce e sfuma con sistematica puntualità vizi di sistema, e spesso veri e propri illeciti, che meriterebbero ben altra attenzione”.