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EX DIRETTORE DELL’AO DI LECCO CONDANNATO PER APPALTI IRREGOLARI PROMOSSO ALLA GUIDA DELL’IRCCS SAN MATTEO

Ma non sarebbe opportuno escludere dalle nomine almeno chi ha pendenze con la giustizia, peraltro legate all’esercizio del proprio incarico?
Dichiarazione di Mario Agostinelli,capogruppo regionale del Prc

“Sono tanti gli aspetti che fanno delle recenti nomine dei direttori generali di Asl e Ao un episodio da annoverare a pieno titolo tra gli esempi di ‘cattiva politica’.
Già si è parlato della farsa della consultazione popolare promossa da Formigoni che ha chiesto ai lombardi suggerimenti per decidere tra gli oltre 500 candidati, salvo poi procedere con la tradizionale logica della lottizzazionetra le varie componenti della maggioranza.
C’è un elemento, però, cha ha avuto poca attenzione, ma che a nostro parere appare ancora più grave e che riguarda la Fondazione Irccs S. Matteo di Pavia.
In un’interrogazione, rimasta per ora senza risposta, avevamo segnalato l’opportunità di escludere dalle nomine chi avesse già in corso pendenze con la giustizia. A suo tempo, inoltre, avevamo sollevato il caso del dottor Pietro Caltagirone, allora direttore dell’Ao Manzoni di Lecco, condannato con sentenza definitiva della Corte di Cassazione per irregolarità commesse nelle procedure di appalto dell’ospedale Niguarda di Milano.
Ebbene, non solo la Regione aveva ritenuto di non dovergli revocare l’incarico poiché gli era stata concessa la sospensione cautelare della pena, ma ora lo ha scandalosamente ‘promosso’ proponendolo – con successiva conferma da parte del consiglio di amministrazione – alla direzione generale dell’Irccs S. Matteo.
E’ evidente a tutti che la sospensione della pena non cambia il significato della condanna. E la morale che si ricava è che si può delinquere nell’esercizio di pubbliche funzioni ed essere successivamente promossi a più prestigiosi incarichi.
Ci piacerebbe che Formigoni facesse oggi una nuova consultazione popolare per raccogliere le valutazioni di tutti i cittadini lombardi rispetto a questa sua decisione. E ci auguriamo che lo faccia. Confessiamo però che non ci speriamo molto”.

Milano, 18 gennaio 2008