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SERVIZI ALLA PERSONA: I 5 RISULTATI DELLA SINISTRA

  • Un apposito capitolo di bilancio per garantire copertura finanziaria al fondo per la non autosufficienza, con la finalità di migliorare i servizi e aiutare economicamente le famiglie per sostenere le spese.
  • Via ogni riferimento alla “sana sessualità”, con un’accentuazione del concetto di educazione sessuale.
  • Per le rette delle Residenze Sanitarie Assistite (Rsa), in caso di indigenza dell’assistito, contributo a carico dei familiari parametrato sulla condizione economica accertata Isee.
  • Rafforzamento del ruolo del servizio pubblico nell’assicurare la valutazione dei bisogni e dei percorsi di cura, con figure professionali presenti negli uffici di segretariato sociale che dovranno essere aperti nei Comuni.
  • Diritto alle prestazioni essenziali (Lea) indipendentemente dalle risorse di bilancio assegnate.

Sono questi i cinque importanti risultati della lunga battaglia ostruzionistica lanciata dal Prc e condotta in Consiglio da tutti i Gruppi della Sinistra Arcobaleno sul progetto di legge della Giunta Governo della rete degli interventi e dei servizi alla persona in ambito sociale e sociosanitario, contro una maggioranza che ha faticato a reggere l’assidua presenza in Aula.

Tra gli emendamenti approvati anche un sostegno alle attività sportive per gli anziani finalizzate al prolungamento dell’autosufficienza.

Non può però evidentemente cambiare il nostro giudizio, che rimane negativo, sul complesso di una legge che tenta di portare a compimento il processo di parificazione tra pubblico e privato anche nel settore dell’assistenza e che ne sconfessa l’impostazione universalistica.

Tanto più che rimane intatta l’imposizione ideologica e oscurantista del centrodestra sul mantenimento, nella normativa, dell’obbligo per i servizi sociali di tutelare la vita “fin dal suo concepimento”. Un articolo integralista, che fa eco a quanti attaccano la 194 e sostengono la moratoria dell’aborto mettendo in discussione, ancora una volta, l’autodeterminazione e la libertà delle donne. Una forzatura in contraddizione con l’approvazione di un ordine del giorno del Prc per l’applicazione della 194 in tutto il territorio regionale.

Contro questa brutta legge, abbiamo quindi confermato il nostro voto contrario e l’impegno per un’iniziativa che assicuri l’esigibilità dei servizi e dei diritti di cittadinanza per tutti i residenti in Lombardia.

Quanto infine all’aumento di un contributo alle Residenze Sanitarie Assistite (RSA) di 22,5 milioni di Euro, annunciato da Abelli in risposta alla nostra azione incalzante, denunciamo come non alleggerisca per niente l’onere che grava sulle famiglie. La Regione continua a garantire a fatica soltanto il 40% dell’onere totale del ricovero degli ospiti delle RSA, non rispettando la legge nazionale del 2001 sui livelli essenziali di assistenza che prevede una copertura del 50%.