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Energia Felice

Il libro “L’Energia felice” rappresenta la continuità di un lavoro che avevamo intrapreso nell’ambito sindacale più di venti anni fa (1987) con altri autori (Nerosubianco) e che poi è stato ripreso nel 1991 con il libro “Pianeta in prestito” in cui la battaglia antinucleare in vista del referendum nazionale ed il tema dello sviluppo sostenibile rappresentavano i filoni lungo i quali ci eravamo mossi assumendo come paradigma l’energia.

Alle tesi nucleariste di allora avevamo opposto le valide ragioni del “no al nucleare” ed a quelle del mito della crescita illimitata del modello di sviluppo dominante nei Paesi industrializzati quelle della sua insostenibilità nel tempo ed estensibilità nello spazio.

Oggi di fronte alle crescenti minacce alle vita sulla terra connesse ai cambiamenti climatici, alla provata insostenibilità di un sistema energetico basato sullo sfruttamento di fonti fossili sempre più scarse e costose, al riemergere di politiche energetiche che prevedono il ricorso all’energia da fonte nucleare, all’estendersi a scala mondiale di una crisi economico finanziaria che ha messo in crisi il modello di sviluppo dominante nei Paesi industrializzati, i temi che allora avevamo svolto, sono tornati più che mai di attualità.

Il mondo sta infatti attraversando una crisi epocale e planetaria che come sottolineava Padre Balducci nella sua post fazione a “Pianeta in prestito”, i pionieri della rivoluzione industriale, due secoli fa, nemmeno potevano immaginare: “il dominio della natura, invece di far crescere l’indice di felicità, ha fatto crescere le ragioni dell’infelicità”.

Materiali a corredo del testo

La presentazione si accompagna ad una serie di diapositive Power Point che riproducono le figure e le frasi in grassetto del testo. Le diapositive possono essere visualizzate online su Slideshare o scaricate in formato PowerPoint (ZIP, 2.64 Mb).

Sono inoltre disponibili:

Recensioni

Il video di presentazione del libro

  1. Luigi

    In questi giorni si è svolta bergamo la Bergamo next level organizzata in primis dall’università di bergamo con confindustria e tutta una serie di realtà economiche( chissà perché a parlare di futuro sostenibile chiamano quasi sempre economisti o affini),ora nel comitato organizzativo c’era un’amica che mi ha decantato le qualità dei ministri tecnici convenuti, primo fra tutti Cingolani, e mi ha fatto un esempio di come la tecnologia può saltare il mondo, ovvero la produzione di idrogeno per autotrazione sviluppato da un istituto tecnico di Bolzano. Cosa te ne pare? Grazie

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